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Come avviene la pratica, quali sono le procedure e cosa dice la legge

Disperdere le ceneri in mare esprime la volontà di libertà del defunto, di ritorno alla natura e ad un viaggio attraverso le acque, si dice che esista una corrente che in 500 anni faccia il giro di tutto il pianeta. Tutto ciò è possibile ma secondo le modalità stabilite e consentite dalla legge. La pratica della dispersione delle ceneri in mare è prevista però solo in alcuni luoghi e con una specifica procedura, potrà essere svolta direttamente da un parente o da una persona incaricata.

La Chiesa Cattolica in merito alla cremazione e dispersione ha pareri differenti. Se la cremazione è ormai consuetudine e pratica ammessa, vietata è invece la dispersione delle ceneri in natura o la conservazione a casa in area privata. Per la chiesa Cattolica le ceneri del defunto dovrebbero essere conservate in un luogo Sacro come una chiesa o un cimitero.

Approfondiamo dove poter disperdere le ceneri in natura secondo la legge, quali sono le modalità di dispersione delle ceneri in mare e come sia possibile assecondare questo tipo di volontà del defunto senza commettere errori.

Cremazione e dispersione: rispettare le volontà del defunto

Le due pratiche di cremazione e dispersione sono sempre più diffuse in Italia anche perché rispondono a un vastissimo ventaglio di punti di vista soggettivi e condivisibili. C’è chi sceglie la cremazione e dispersione per ragioni filosofiche, teologiche ma anche per motivi economici e più meramente pratici.
Dopo la cremazione, avvenuta per volontà scritta o verbale del defunto, le ceneri possono essere conservate presso il cimitero, a casa di un erede che ne accetti gli obblighi legali o disperse in natura. Ciascuna di queste opzioni è connessa a una serie di regolamentazioni nazionali, regionali e comunali.
Nel caso specifico la dispersione delle ceneri è consentita per legge ma dovranno rispettarsi precise indicazioni. Si possono disperdere presso laghi, fiumi, montagne o in mare, ma mai all’interno dei centri abitati.
Sarà il comune, in particolare l’Ufficiale di stato civile, ad autorizzare di volta in volta tale pratica, e se si decide per la dispersione delle ceneri in mare, bisognerà comunicarlo anche alla capitaneria di porto.

Disperdere le ceneri in mare: secondo la legge si può.

A proposito della dispersione delle ceneri in natura, secondo la legge n°130 del 30/3/01 le norme e le consuetudini che regolarizzano la dispersione delle ceneri in mare in via generale sono:

  • In tratti liberi da natanti e da manufatti
  • Ad una distanza dalla riva di almeno mezzo miglio
  • Un’imbarcazione con un referente preparato a bordo
  • Alla dispersione delle ceneri in mare potranno partecipare anche i parenti
  • Potrà essere eseguita nell’atto pratico da un erede (coniuge, figlio o parente) dall’esecutore testamentario o dal rappresentante legale dell’associazione di cremazione a cui sono state lasciate le volontà
  • Il parente più prossimo non potrà disperdere una sola parte delle ceneri in natura o dividere le stesse in più porzioni
  • La dispersione in mare viene effettuata utilizzando un urna biodegradabile che ne contiene le ceneri, la quale viene lasciata affondare. La dispersione vera e propria inizia quando l’urna si discioglie liberando le ceneri al suo interno.
  • Si possono utilizzare delle musiche che accompagnano il momento e spargere dei petali di rosa come ultimo saluto.

Il nostro consiglio, data la pluriennale esperienza, è che la cremazione e la successiva dispersione delle ceneri natura per volontà del defunto siano svolte da un’agenzia funebre realmente preparata nel settore dei servizi di dispersione.
La dispersione delle ceneri in mare è una procedura delicata che richiede una grande sensibilità, solennità ma anche attenzione a non infrangere i regolamenti in vigore.

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