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Gli ultimi dati e le tendenze dimostrano che sempre più persone scelgono la cremazione.

La scelta della cremazione delle proprie spoglie è in aumento esponenziale sul territorio italiano: ormai riguardano almeno 3 persone su 10. I dati di SEFIT Utilitalia (la Federazione dei Servizi Funerari Italiani) dimostrano che molte persone negli ultimi 30 anni, soprattutto nel nord Italia, abbiano optato per la pratica dell’incinerazione con un incremento di ben il 1.300 %.

Oggi la legge stabilisce chiaramente sia come debba avvenire la procedura di autorizzazione alla cremazione  sia in merito alla destinazione finale, affidamento in abitazione ed eventuale dispersione delle ceneri da parte dell’erede o di un incaricato.

Approfondiamo come avviene tecnicamente la cremazione del corpo del defunto e dove l’urna può essere conservata se non si decide per la dispersione delle ceneri.

Come avviene la cremazione del corpo del defunto

L’essere cremato è una scelta consapevole per molte persone ormai anche in Italia negli ultimi decenni. Come avviene la cremazione tecnicamente? Prima di tutto i templi crematori possono essere realizzati solo all’interno di cimiteri ed autorizzati dal comune competente, la gestione può essere seguita dal comune stesso o affidata ad un privato ma sempre tramite personale specializzato.

Il forno crematorio, nel quale sarà inserita la bara col corpo del defunto, è costituito da due sezioni separate l’una dall’altra da materiale refrattario. Il forno crematorio può funzionare sia con il riscaldamento delle pareti laterali attraverso delle resistenze elettriche o più tradizionalmente a gas con l’uso della fiamma diretta sulla bara.

Basilare, per il buon funzionamento del forno crematorio, che il sistema di ventilazione sia efficace per regolare l’afflusso di ossigeno e di conseguenza il procedimento di combustione.

Il forno crematorio giunge al suo interno a delle temperature molto elevate che oscillano dai 900° ai 1.000°, tuttavia può capitare che restino integri frammenti ossei e protesi che insieme alle parti metalliche della bara saranno rimossi in una seconda fase dagli operatori.

Dopo circa 2 ore di cremazione le ceneri risultanti vengono estratte dall’impianto del forno crematorio per essere posizionate alla zona di raffreddamento, saranno poi setacciate e sminuzzate per eliminare le parti metalliche rimaste.

Uno studio di Anthropometry of contemporary commercial cremation del dipartimento di Anthropology, C.A. Pound Human Identification Laboratory, University of Florida, Gainesville, USA [Warren MW, Maples WR. – Journal of Forensic Science 42 (3): pp. 417-423. PMID 9144931] dimostra che al termine della procedura le ceneri risultanti dal processo corrispondano a circa il 3.5% del peso del corpo del defunto.

La dispersione delle ceneri dopo la cremazione

Alcune persone scelgono la dispersione delle ceneri dopo essere stati cremati. La legge che tratta della dispersione delle ceneri è in via generale la n° 130 del 30 marzo 2001 poi specificata da regolamenti regionali e del Comune di residenza del defunto.

La dispersione delle ceneri è vietata nei centri abitati e la richiesta di autorizzazione deve essere effettuata presso il Comune di decesso.

Essa può avvenire:

  • nei fiumi (lontano dalla riva almeno 100 metri)
  • in mare (lontano dalla riva almeno mezzo miglio)
  • nei fiumi (lontano da zone con bagnanti)
  • in un Giardino delle Rimembranze delle aree cimiteriali
  • in aree private previa autorizzazione dei proprietari e solo all’aperto
  • in un unico momento e senza dividere i resti in più zone

Gli eredi, o i delegati dell’agenzia funebre, dovranno attivare la procedura di incarico alla dispersione recandosi presso l’ufficio di Stato Civile per firmare il documento di impegno ad effettuare la dispersione entro 30 giorni dalla consegna delle ceneri.

Affidati al nostro personale specializzato, richiedi una consulenza sulla cremazione dei tuoi cari.

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